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Una città dopo l’altra, un luogo dopo l’altro, per quanto differenti potessero essere, non avevano mai prodotto in me questo
taglio, questa
separazione di ora, tra Venezia e tutto il resto. Io continuavo ad essere me stesso, lo stesso individuo che semplicemente mutava di città o di luogo -e anche di emozioni-, ma non di...
persona. Qui invece, dopo tre lunghi mesi, io sono diventato una persona diversa. La Serenissima è non soltanto una città, un luogo, ma anche un... modo di
esistere, e fa armoniosamente, di noi, persone inerenti a quell’esistenza sua. Perché, se le diamo tempo, Venezia puó spingerci, insegnarci ad essere, a essere noi... in Iei, a partire da lei. Ci offre una possibilità dell’essere, e del vivere; ci dà come un...
sentimento di vita, un sentimento nuovo, inatteso - o perduto - della vita. Giacché Venezia é, anzitutto, uno spazio, una concavitá; è il palmo d’una mano -una mano aperta all’aria, alla pioggia, alla luce-; è un rifugio aperto, esposto alle intemperie. Ci accoglie nel suo grembo, ci educa, ci matura; e ci regala un modo di
essere, dell’essere, dei
sentirci vivi senza quasi necessità di muoverci, giacché il punto nel quale per caso stiamo e ci troviamo, è come un centro, un centro... sufficiente.